Alexei Vazhin attende, attende. Attende con pazienza. Se c’è una cosa che ha imparato nella sua lunga carriera di doppiogiochista è aspettare. Ma senza sedersi sulla riva del fiume.

Così, quando Leo, il guardiano passa davanti alla sua cella, allunga una mano e gli prende un braccio, preoccupandosi di stringere quel tanto che basta.

-Guardami in faccia, guardami.- gli dice -Sì, leggi le mie labbra. Le stai leggendo? Sì, finalmente un’emozione su quel tuo volto, mi sembri sorpreso: ho capito che sei sordo. Però secondo me sai parlare benissimo e voglio che tu mi dica qualcosa, quello che vuoi. Prima però sarò io a dirti una cosa: io sono un prigioniero, ma ora sono convinto che il vero uomo dietro le sbarre sia tu. Ingabbiato in un ruolo che un altro ti ha affidato e detto di interpretare. E tu, uomo privo di volontà, hai deciso di seguire fino in fondo questa sceneggiatura. Perché quando un uomo non ha un vero volto… allora è la maschera della falsità a prevalere.-

Vazhin abbandona la presa e cammina all’indietro, assicurandosi che il suo sguardo sia sempre rivolto verso Leo.

Bella quell’ultima frase, devo averla copiata da Shakespeare, pensa. Poi si siede sulla panca sudicia, pacatamente.

Leo lo guarda, cerca di sostenere il suo sguardo, ma è una gara persa in partenza e alla fine si allontana.

-Pazzo.- dice.

Beh, almeno gli ha parlato. E Vazhin è convinto di aver scavato una prima crepa nel muro di ipocrisie creato da Vladimir Menikov.

 

LE CINQUE GIORNATE - CAPITOLO 4

RUSSIA ITSELF (САМА РОССИЯ)
di FABIO VOLINO con l’assistenza di CARLO MONNI
Editor: GIUSEPPE FELICI

 

1.

 

 

Mosca, Base della Guardia d’Inverno. Primo giorno di lavoro e subito un incarico impossibile: se amasse le sfide, Viktor Blonsky non avrebbe potuto chiedere di meglio. La Russia e il suo governo sono accerchiati dalle pressioni internazionali, dalle mire di un (apparentemente) ex criminale e dai Fantastici Quattro… e non è detto che siano i primi due i pericoli più immediati.

Ora, davanti a un foglio bianco, Viktor deve distogliere l’attenzione della gente da questi particolari. E se c’è una cosa che ha imparato quando lavorava nel mondo della pubblicità è che, quando si crea un problema, il modo migliore per risolverlo non è far finta che non esista, ma convincere la gente a guardare altrove. Perché è più facile cambiare l’opinione di molti che di uno solo.

Pochi minuti dopo il foglio non è più bianco.

 

Da qualche parte in Cina. Laynia Petrovna, alias Stella Nera si riprende dallo shock. Colui che l’ha rapita… è una lei, è una ragazzina, più giovane di lei quando il suo istruttore Alexei Bruskin la mandò per la prima volta in missione.

A questo si è arrivati, dunque, a impiegare i bambini nelle missioni, a corromperli fin dall’inizio… come è stato fatto a lei?

In Laynia nasce un impeto di rabbia che si concretizza esternamente in una emissione di Forza Oscura. La giovane Lin Yiang, nome in codice Coniglio, come il segno zodiacale cinese, sorpresa di fronte a questo sfoggio di potere, abbandona la presa su Laynia, che rotolando con eleganza al suolo si rialza e la fronteggia.

-Chi sei? Cosa vuoi da noi?- chiede.

-Dai tuoi compagni nulla, solo da te. Devo portarti… devo eseguire la missione che mi è stata affidata.-

-Dillo con parole tue, dì che stai solo eseguendo degli ordini, bambina soldato: quello funziona sempre.-

Stavolta la rabbia è appannaggio di Coniglio, ma il suo rapido attacco va a vuoto con sua enorme sorpresa. Laynia continua a fronteggiarla, sicura di sé: questa ragazza sarà di certo più veloce di lei, ma come le disse Bruskin molto tempo fa la velocità non ti garantisce automaticamente la vittoria.

 

Campagne romane. Lontano dalla folla, lontano da occhi indiscreti, Perun soffre. Tremende convulsioni che gli procurano un dolore atroce, quale mai ha provato prima d’ora, è come se la fiammata di Sun stesse ancora circolando nel suo corpo. Perun non riesce a spiegarsi il motivo di questa sofferenza.

Improvvisamente davanti a lui compare Loki, il dio dell’Inganno della mitologia norrena.

-Finalmente ho individuato la seconda Pietra!- esclama -Sapevo dov’era, ma ora ho una più precisa idea del luogo in cui… Cosa ti sta succedendo?- chiede infine dopo essersi accorto della presenza di Perun e dei suoi tremori.

-La ricerca dovrà aspettare, non posso muovermi in queste condizioni: sarei un danno per la missione e me stesso.- Ogni parola è come una stilettata per Perun.

-La ragazza italiana? Davvero quel suo attacco ha ancora effetto su di te? Io…-. Il volto di Loki si contrae in una maschera di stupore -Io non immaginavo che potesse essere…-

Il silenzio di pochi secondi che ne segue è decisamente snervante.

-Potesse essere cosa?- chiede infine Perun.

-La sua aura, i suoi poteri… sì, molti hanno poteri legati al fuoco, ma io sento che lei è come se fosse l’incarnazione del fuoco stesso, la manifestazione fisica di una forza della natura. Pensavo che non ne esistessero altri, oltre a quelli già noti, tra cui mio fratello.-

-Quali altri?-

-Figli di Gaea. Sun è evidentemente una sua progenie.-

 

 

2.

 

 

Da qualche parte in Cina. Ursa Major viene rapidamente avvicinato da Abominio, Vanguard e Tigre Siberiana.

-Ma guarda un po’.- dice Theng Po alias Tigre -Qualcuno ha voluto copiare il mio look.- riferendosi a Illiych Lavrov. -Lui è mio!-

E concluso questo lo attacca, così rapidamente che gli altri non hanno il tempo di reagire anche perché  in contemporanea subiscono l’assalto degli altri loro avversari.

-Ma si può sapere chi sareste?-  strilla Ursa Major -Che cosa volete da noi? Non vi abbiamo fatto niente!-

Il Bue, il Maggiore Chi, si preoccupa di alleviare i dubbi dell’eroe:

-Siamo la China Force, il supergruppo ufficiale del governo cinese. Voi? Voi vi siete messi sulla nostra strada!-

Pur essendo un militare, all’uomo non piace adottare un tono così autoritario, ma gli ordini che gli sono stati dati sono chiari.

Il Serpente avvolge col suo corpo allungabile Abominio, che nello stesso momento viene colpito al petto dagli zoccoli di Cavallo. Il solletico per Emil Blonsky, che afferra Thzu Ici e lo usa come insolita mazza contro Chen Cho, prima di scaraventarlo lontano. Poi si volta verso l’ultimo componente di China Force rimasto nelle retrovie.

-Tutto qui quello che sapete fare?-  esclama -Ci libereremo di voi in pochi secondi!-

In risposta l’uomo rimane muto e comincia a crescere di dimensioni, mutando al contempo la sua pelle che diviene irsuta e villosa. Fino a diventare una scimmia gigante. E pericolosa.

-D’accordo, questo potrebbe essere un problema.- dice Abominio.

 

Palazzo della Lubyanka, Sede del F.S.B.[i] Temporeggiare, temporeggiare il più possibile, semplicemente perché Vladimir Menikov non riesce al momento a pensare ad una alternativa migliore, un’alternativa che non metta in pericolo la sua nazione.

Se non fossero intervenuti i maledetti Fantastici Quattro, sarebbe riuscito con pazienza ad insabbiare tutto, ma deve riconoscere che sta per confrontarsi con un potere che forse non è in grado di fronteggiare. Questo ovviamente non vuol dire che non possa cercare di farlo irritare.

<<Constatiamo con amarezza e rabbia l’invasione non autorizzata dei nostri confini da parte di cittadini americani in possesso di poteri letali e distruttivi.>> dichiara il Presidente della Federazione Russa alla TV <<Per una ragione che a noi sfugge, visto che l’uomo che cercano, Ivan Kragoff non ha al momento precedenti di alcun tipo in Russia, è un cittadino libero che ha il diritto di esprimere le proprie idee. Invece, per motivi ancora ignoti, il governo americano pensa di potersi prendere gioco di noi, come ha fatto lo S.H.I.E.L.D. fino a pochi mesi fa. Ho già inviato formale protesta al Consiglio di Sicurezza dell’ONU e al mio omologo…>>

Menikov deve riconoscerlo: quel Viktor Blonsky ha scritto un bellissimo, incisivo discorso. Anche stavolta ci ha visto giusto. Sa che ora però non può più rimandare.

Improvvisamente nel suo ufficio entra Dimitri Bukharin

-Vladimir  Maksimovitch…- gli dice -Sta nuovamente chiedendo di te.-

Lui annuisce e si chiude nel suo ufficio privato, porta il collegamento skype su un altro schermo. Con la Cosa e la Torcia Umana non avrebbe avuto problemi, li avrebbe umiliati in pochi secondi, ne è convinto; la Donna Invisibile avrebbe provato a imbrogliarlo col suo fascino femminile, un trucco in cui non riuscirebbe mai a farlo cascare. Sfortunatamente, chi lo cerca è Reed Richards.

Menikov sa che non potrà mai batterlo sul piano dialettico o intellettuale, quell’uomo gli è infinitamente superiore. Dovrà trovare un altro modo… quale, non ne ha idea… solo una mossa disperata che non vorrebbe utilizzare contro qualcuno che in fin dei conti ha la sua stima.

-Buongiorno, Dr. Richards.- esordisce Menikov -O preferisce che la chiami Mr. Fantastic… nome un po’ altisonante, non trova?-.

Vediamo se cade nella provocazione.

<<Buongiorno a lei, Direttore Menikov. Vorrei che mi parlasse di Ivan Kragoff.>>

 No, non ha abboccato.

-Cosa vuole che le dica? Kragoff è un cittadino russo come tutti gli altri, anzi, un cittadino del mondo.-

<<Un cittadino del mondo con precedenti penali.>>

-Nel suo paese, per reati che francamente non ho ben compreso. Mi è stato detto addirittura che è stato sulla Luna… andiamo, non scherziamo.-

<<Direi proprio che non stiamo scherzando affatto e lei dimentica che una volta lo Spirito Rosso ha cercato di distruggere delle città russe provocando dei terremoti con un suo macchinario e fu fermato dai vostri Super Soldati>>[ii]

            Menikov è spiazzato. Aveva completamente rimosso quell’avvenimento, grave errore da parte sua, ora è decisamente più esposto.

-Quell’episodio è stato riferito da superumani del tutto privi di credibilità.- tenta di giustificarsi.

<<Poche storie.>> ribatte Mister Fantastic <<Sulla base degli atti da lui commessi, Ivan Kragoff è ricercato per Crimini contro l’Umanità e noi Fantastici Quattro, in assenza al momento del gruppo WorldWatch, abbiamo ricevuto mandato dalla Corte Penale Internazionale di procedere al suo arresto. Interverremo tra dieci minuti con o senza la sua cooperazione.>>

-La Federazione Russa non ha ratificato il trattato di costituzione della Corte, il vostro mandato non ha valore qui.-

<<Questo non mi riguarda. Mi interessa solo fermare Kragoff e noi lo faremo.>>

-E se provocherete l’uccisione  di civili innocenti nello stesso tempo, visto che si trova in una città popolosa?-

<<Staremo molto attenti, come abbiamo sempre fatto.-

Finalmente Menikov nota una traccia di esitazione e ne approfitta.

 -Sì, non ne dubito, lo dite sempre voi supereroi. Poi però la gente muore. Muore l’intera popolazione della città di Middleton, muore il popolo della Slorenia per mano di un robot creato da voi americani, muore il dr. Franklin Storm, il dr. Nathaniel Richards scompare nel nulla… scommetto che eravate stati attenti anche in quelle occasioni, vero?-

<<Non speri che caschi in questi trucchi banali.>>

Eppure il solitamente impassibile Reed Richards ha ora una punta di irritazione, Menikov ci scommetterebbe <<Salvo vite da quando lei era ancora in fasce.>>

-E questo la rende migliore di me? Anch’io salvo vite, tutti i giorni, prendendo decisioni difficili. Forse al suo posto io avrei salvato il dr. Storm, chi può dirlo?-

<<Le ripeto che non casco in queste provocazioni. Ora interromperò la comunicazione, poi mi dirigerò insieme ai miei compagni di squadra verso la città di Komarov.>>

Reed sta in effetti per farlo, poi però qualcosa lo blocca. Vede Menikov col capo chino, come se dentro di sé avesse accettato questa sconfitta inevitabile, ma qualcosa non lo convince. Poi Menikov rialza lo sguardo e il suo volto dice tutt’altro.

-Sì, Dr. Richards, lo faccia. La prego, caro Reed, lo faccia.-  replica con tutt’altro tono di voice voce rispetto a prima -Io non desidero altro che lei oltrepassi i confini della Russia, non desidero altro perché un secondo dopo diffonderò su tutti i mezzi di stampa, social network e siti Internet una dichiarazione giurata del dr. Jacob Lieber, ex dipendente del Progetto PEGASUS… una delle vittime di un taglio al budget causato anche da una mancata fornitura di fondi da parte della Fantastic Four Inc. e a cui è stato dato sottobanco un generoso assegno la cui provenienza, stranamente non è rintracciabile.-

<<La crisi ha colpito tutti, purtroppo.>> dice Reed rendendosi conto troppo tardi che questa frase rischia di  condannarlo.

-Sarò ben felice di diffondere anche questa dichiarazione giurata, raccolta pochi minuti fa all’ambasciata russa a New York, secondo cui lei e il suo gruppo avete consapevolmente e volontariamente detenuto Ivan Kragoff contro la sua volontà.-

<<Kragoff soffriva di un danno cerebrale, gli abbiamo dato assistenza e cure!>>

 La voglia di riscatto purtroppo è la rovina di quest’uomo fantastico, riflette il Direttore del F.S.B.

-E perché non lo avete detto?- ribatte -Perché tenerlo nascosto? Penso che persino nei così tanto democratici Stati Uniti questo abbia un nome ben preciso, sequestro di persona. Oh, non dubito che lei possa portare a sua difesa numerose giustificazioni, un tribunale sarà ben felice di ascoltarle, ma nel frattempo la sua reputazione e quella del suo gruppo saranno rovinate e non potranno essere recuperate.-

<<Si può sapere cosa vuole?>>

-Solo 48 ore. Anche noi abbiamo i nostri eroi in Russia: ammesso e non concesso che Kragoff sia un problema, è un nostro problema. E lo risolveremo noi.-

<<Generale Menikov, ci pensi bene: Kragoff ha mai mostrato qualche segno di altruismo verso l’umanità… o il popolo russo? Lei dietro quella facciata autoritaria mi sembra una persona intelligente, possibile che nemmeno un dubbio sia affiorato dentro di lei?>>

-Non uno, più di uno: ed è per questo che ora indagheremo.-

<<Noi potremmo aiutarvi>>

-Non voglio il vostro aiuto.-

<<Perché?>>

-Perché amo il mio paese.-

<<E pensa di aiutarlo in questo modo? Si sbaglia e spero che non debba capirlo nel modo più duro. Avrà le sue 48 ore non perché tema le sue minacce, ma perché voglio darle l’opportunità a cui tanto anela. Ma se i suoi eroi falliranno, i Fantastici Quattro interverranno senza indugio.>>

- Amo il mio paese.- ripete Menikov interrompendo la comunicazione. -E non voglio che lo facciate precipitare nel caos. conclude rivolto solo a sé stesso.

 

Da qualche parte in Cina. Coniglio attacca Laynia Petrovna, ma lei crea un portale oscuro e ricompare alle sue spalle, sferrandole un perfetto calcio alla schiena; la ragazza per poco non sviene dal dolore. Scappa via, poi torna indietro, ma il copione si ripete. Stavolta però Coniglio è pronta ed evita l’attacco della sua avversaria.

Le due si osservano, sanno che la situazione è in perfetto stallo: la cinese è più rapida e agile, ma la russa è più esperta e dai movimenti corporei riesce a intuire le mosse della sua avversaria. Un altro dono del defunto e sventurato Alexei Bruskin.

Coniglio improvvisamente ride, così senza apparente motivo o forse ha colto l’ironia della situazione. In realtà non è così, la sua mossa apparentemente senza senso serve a distrarre Laynia, che così non si avvede alle sue spalle di un’ombra che prende vita e la colpisce con precisione perfetta alla base del collo. Con la guardia abbassata, la donna cade a terra boccheggiante e prima che possa reagire qualcosa o qualcuno la mette ko.

Coniglio si avvicina a un uomo vestito con una pelle di cinghiale e con in mano un lungo bastone che ha utilizzato per mettere fuori gioco Laynia Petrovna.

-Sempre efficiente, Maiale… ma devo proprio chiamarti così? Non ce l’hai un altro  nome?-

L’uomo misterioso raccoglie Laynia e se la carica sulle spalle.

 -Andiamo, la Piramide ci attende.- si limita a dire.

-E i nostri compagni?- chiede Lin Yang.

Maiale osserva la battaglia in corso e replica in tono lapidario:

-Se la caveranno.-

 

 

3.

 

 

            Base della Guardia d’inverno. Alexi Alanovitch Shostakov, meglio noto come il Guardiano Rosso, l’unico membro della nuova formazione della Guardia d’Inverno il cui nome è noto al grande pubblico, siede nel suo alloggio privato riflettendo.

Stella Nera[iii] gli ha detto di dimenticarsi di Natasha,[iv] di non considerarla più sua moglie, ma come può farlo? Come può riuscirci veramente se l’ultima volta che si sono incontrati lui è quasi morto per salvarle la vita nonostante lei fosse diventata una spia al servizio dello S.H.I.E.L.D.?[v]

            Non si possono spegnere i sentimenti a comando, lui lo sa bene e quando avverrà l’inevitabile incontro tra lo loro, non è certo di come reagirà.

            Il flusso dei suoi pensieri è interrotto da una voce all’interfono: quella di Dimitri Bukharin:

<<La Guardia d’Inverno si presenti in sala riunioni, subito.>>

            Una missione, finalmente, pensa Alexi. Almeno l’azione lo distrarrà dalle sue malinconie. Si infila la maschera sul volto e si fissa lo scudo e poi esce dalla stanza.

 

            New York. Sede americana della Kronas Inc. Aleksandr Vassilievitch Lukin, presidente della potente multinazionale russa spegne la TV dove ha appena sentito il discorso del Presidente Russo e pronuncia una sola parola:

-Menikov.-

            Il suo braccio destro Lev Ilyich Kuryakin gli rivolge un’occhiata perplessa e gli chiede:

-Che intendi dire, Alek?-

-Che c’è lui dietro a tutto questo: il ragazzo prodigio del F.S.B. che è diventato il beniamino del Presidente e ha scalzato Vazhin dal posto di Direttore. C’è la sua mano nel discorso che abbiamo appena sentito, la firma della sua ossessione per la grandezza della Russia.-

-Non vedo che ci sia di male.- ribatte Kuryakin -Non hai anche tu la stessa ossessione?-

            Lukin abbozza un sorriso.

-Menikov ha buoni propositi ma manca di una visione di ampio respiro anche se crede altrimenti. Dovremo tenerlo d’occhio o rovinerà tutto.-

 

Base della Guardia d’Inverno. Fantasma, che un tempo era Zeta Red, membro di un esercito segreto di supersoldati creato in epoca sovietica e poi abbandonato al suo destino, è in meditazione, in attesa della prossima missione. Igor Mobilov non è teso o ansioso, aspetta solo che gli venga dato il via.

Ad un certo punto però alza lo sguardo, come a osservare il vuoto. C’è qualcun altro in questa stanza, anzi meglio, questo qualcun altro è ora nella sua mente.

“Zeta Red… perché ti stai mischiando con loro?” gli dice Ni Red, l’unico dei suoi compagni supersoldati ad aver sviluppato anche latenti poteri psichici “Devi tornare al più presto da noi: alla prima occasione utile, devi abbandonarli… sennò saremo noi a venirti a cercare… e la cosa non ti piacerà”.

La comunicazione telepatica si interrompe e tutto torna alla normalità. Appena in tempo perché il suo interfono si accende e la voce di Dimitri Bukharin ordina:

<<La Guardia d’Inverno si presenti in sala riunioni, subito.>>

            Ni Red ed i suoi timori dovranno aspettare.

 

 

4.

 

 

Cina. Scimmia batte un piede a terra, creando una tremenda onda d’urto che travolge Abominio, ma rischia di coinvolgere anche i suoi compagni di squadra.

-Calmati, Goran!- lo richiama alla ragione Bue -Ricordati gli ordini del Generale Zhu Yizhi, non ci devono essere vittime!-

Pur stordito, Emil Blonsky ode il nome che Bue ha appena fatto e sembra che qualcosa riaffiori nella sua memoria, come se lo avesse già udito in passato. Solo che, perso nella sua meditazione fin troppo estemporanea, non si avvede del fatto che Scimmia è tornato a fattezze umane e in una nuvola d’oro gli lancia contro il suo bastone e lo colpisce in pieno volto. Per quanto incredibile, il dolore è più insopportabile del colpo precedente.

 Abominio lascia il posto a Blonsky: Serpente lo stringe ancora nelle sue spire e, con il respiro mozzato, poco dopo Emil sviene.

Cavallo si lancia contro Vanguard, che incrocia le sue sbarre. Solo che l’eroe cinese ha intuito che queste sono qualcosa di più che una semplice arma di difesa. Così compie un balzo, arriva alle spalle di Nikolai Krylenko e, prima che costui possa voltarsi, lo centra alla schiena con gli zoccoli. Intontito, Vanguard è poi inerme di fronte al successivo assalto di Cane.

Tigre Siberiana capisce che ormai le speranze di successo sono ridotte all’osso e abbassa scioccamente la guardia.

-Ma perché?- chiede -Noi non vi abbiamo fatto niente!- 

Tigre ne approfitta: con un’artigliata lo ferisce leggermente alla base dello stomaco, poi un perfetto mix di arti marziali mette Lavrov KO.

Ursa Major si ritrova da solo contro sette avversari, è stremato ma il suo sguardo di fuoco fa capire loro che non si arrenderà così facilmente.

-Fatevi avanti, codardi!- urla -Seguite gli ordini, gli ordini di un…-

Mikhail Ursus proverà più volte nei successivi minuti a cercare di completare la frase, ad aggiungere quel ‘folle’ che farebbe tanto effetto (e chissà, magari corrisponde anche al vero), ma non ci riuscirà. Alla fine cade anche lui.

I russi fuggitivi sono stati sconfitti, ora sono nelle mani della giustizia, ma la giustizia di chi?

-Missione compiuta.- dice Bue, senza trionfalismi.

-Maiale mi riferisce che la donna che cercavamo è stata catturata.- interviene Theng Po poi indica gli avversari sconfitti e chiede -Di loro cosa facciamo?-

-Il Generale ha dato ordini chiari: la donna doveva essere catturata e questo è stato fatto. Di loro non ha detto nulla.-

-Il Generale vorrebbe che li uccidessimo, questo è certo.-  interviene a sua volta Chen Cho.

-Il Generale però ora non è qui. E queste persone non hanno la minima idea di dove possa trovarsi la Piramide. Ora ce ne andremo e li lasceremo qui: dopo la batosta che abbiamo dato loro, sono sicuro che ci penseranno due volte prima di pensare di venirci a cercare.-

 

Base  della Guardia d’Inverno.  Il Guardiano Rosso non è particolarmente sorpreso di trovare in sala riunioni anche Vladimir Maksimovitch Menikov in persona. Quell’uomo ha una certa ossessione nel voler  controllare tutto.

            Il Direttore del F.S.B. squadra i membri della Guardia d’Inverno: Stella Nera, Airstrike, Vostok, Fantasma, Esper, Dinamo Cremisi, Powersurge e naturalmente il Guardiano Rosso, leader carismatico per eccellenza. Sarà la loro prima missione operativa insieme da  che sono stati messi in squadra. È vitale che non falliscano.

-Immagino che sappiate chi è Ivan Kragoff.- esordisce.

-Lo spirito Rosso.- replica Alexi Shostakov -Uno scienziato mutato dai raggi cosmici che ha acquisito il potere di rendersi immateriale. Ha combattuto in varie occasioni con i Fantastici Quattro e i Vendicatori. Credevo che avesse lasciato la Russia.-

-È tornato di recente.- ribatte Menikov -Spalleggiato da un piccolo esercito di Superscimmie. In qualche modo ha preso il controllo di Komarov, una piccola cittadina nell’Oblast di Volgograd. Dice di avervi costruito una sorta di utopia, ma noi non ci fidiamo ed in  ogni caso non possiamo permettere che una comunità di questa nazione decida di sottrarsi all’autorità della Federazione. Voi andrete a Komarov e verificherete la situazione. La vostra sarà una semplice missione di ricognizione, ma se vi accorgerete che Kragoff è una reale minaccia, lo fermerete con qualsiasi mezzo utile.-

-Lo faremo.- è la lapidaria replica del Guardiano Rosso.

 

            Campagne Romane. Perun, ormai ripresosi, si rivolge a Loki con aria perplessa.

-Cosa intendi dire affermando che quella ragazza è figlia di Gaea?

-Non c’è tempo per parlarne adesso.- ribatte il dio dell’Inganno. Come, ti ho detto, ho appena individuato il luogo esatto dove si trova la seconda Pietra delle Norne e dobbiamo andare a prenderla senza indugio.-

-Dove?-

-A Londra.-

-E come ci arriviamo?-

-Questo non è un problema.- risponde Loki con un sogghigno mentre schiocca le dita.

            Un istante dopo i due Dei sono scomparsi.

 

 

5.

 

 

            Da qualche parte in Cina. Nikolai Krylenko riapre gli occhi e si rimette faticosamente in piedi. Davanti a lui i suoi compagni  con le facce cupe.

-Che è successo?- chiede ancora un po’ confuso.

-Siamo stati sconfitti, ecco quel che è successo.- ribatte con voce piena di frustrazione Ursa Major.

Vanguard si guarda intorno e si accorge della scomparsa della sorella-

-Laynia! Dov’è Laynia?-

-L’hanno rapita.- risponde Emil Blonsky ancora in forma umana -L’hanno portata chissà dove e potremmo non ritrovarla mai più.-

            Vanguard serra le labbra e china il capo, poi lo rialza di scatto.

-NO!- grida -Non lo accetto, no!-

 

Base della Guardia d’Inverno. Fantasma si guarda ancora intorno per qualche secondo, poi esce nel corridoio e si reca fino ad un’altra stanza, la stanza dove si trova Elena Ivanova, alias Esper.

Senza bussare apre la porta che dovrebbe essere chiusa e si trova di fronte la ragazza. Il suo sguardo è impassibile, eppure una coi suoi poteri mentali non può non aver captato la comunicazione mentale di poco prima,anche se, a quanto pare, non l’ha riferita a nessuno

Deve ucciderla qui, ora? Compromettere in questo modo la sua copertura?

-Fantasma!- lo richiama all’ordine il Guardiano Rosso comparendogli improvvisamente alle spalle -Siamo pronti a partire: prendi le tue cose e preparati alla missione!-

Bisognerà seguire il consiglio di Ni Red, fuggire… alla prima occasione utile.

 

Komarov. Oblast di Volgograd, Distretto Federale Meridionale, Federazione Russa. Ivan Kragoff è davanti alla sua scrivania, le mani posate come in segno di resa, pur non essendoci nessuno nella stanza insieme a lui. Strani mugolii fuoriescono dalla sua bocca, fino a quando rialza lo sguardo: di sicuro si tratta solo di una illusione ottica, ma è come se un lampo rosso fosse passato nei suoi occhi. Quel che è ancora più sicuro è che ora nella stanza Ivan Kragoff non c’è più.

-Sono certo che riemergerà.- dice al vuoto l’entità che lo ha sostituito -Ma avrò modo di preoccuparmene dopo. So che gli eroi russi stanno venendo qui, poveri idioti. Potrò finalmente annientarli, come sarei riuscito a fare poche settimane fa se i Vendicatori non si fossero intromessi, come sempre! Ma me ne occuperò in un secondo momento. Venite da me, eroi russi! Venite e io, Ultron, vi prometto una morte rapida e… no, indolore no, decisamente no!-

Non avevamo mai fatto caso a quanto i robot assassini amino vantarsi di fronte al nulla, comunque di certo non glielo diremmo mai in faccia.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE A MARGINE

 

 

            Riprende, dopo una lunga sospensione, la saga della Guardia d’Inverno, anzi, delle due Guardie d’Inverno: quella ufficiale, che potremmo anche definire “Oscura” e quella fuorilegge, che ora sta affrontando i suoi problemi nientemeno che in Cina.

Riprende, però, con una novità: il sottoscritto Carlo Monni si affianca al molto impegnato  Fabio Volino nella stesura delle avventure dei supereroi russi sperando di rendere giustizia alle sue idee.

            Nel frattempo, per chi avesse le idee un po’ confuse, ecco qualche spiegazione:

1)    China Force, la Forza della Cina (Zhōngguó Lìliàng in Cinese) è il supergruppo ufficiale Cinese e tra i suoi membri ci sono i corrispettivi dei segni dello zodiaco cinese: Ratto, Bue, Tigre, Coniglio, Drago, Serpente, Cavallo, Capra, Scimmia, Gallo, Cane, Maiale, sono loro che hanno affrontato e sconfitto i nostri eroi fuggiaschi.

2)    Perun è il dio slavo del Tuono. Quando gli Slavi Orientali furono conquistati dai Variaghi, ovvero Vichinghi di origine Svedese, che fondarono il Principato di Kiev, così chiamato dalla sua capitale ma noto anche come Rus’ (da cui il moderno nome di Russia) o anche Rutenia, Perun assunse per quelle popolazioni molte delle caratteristiche di Thor.

3)    Loki è… no, che ve lo dico a fare?

Nel prossimo episodio: problemi, problemi, e ancora problemi. Vi aspettavate altro, forse, da una serie come questa?

Vi consigliamo di non mancare

 

 

Carlo (anche a nome di Fabio)



[i] Federal'naya Sluzhba Bezopasnosti. Servizio di Sicurezza Federale.

[ii] Su Contest of Champions #1 (In Italia su For Fans Only, Marvel Italia, #5).

[iii] Ovvero Katrina Aleksandrovna Bulikova, non Laynia Petrovna

[iv]Natasha Romanoff , ovvero la Vedova Nera.

[v] Su Avengers Vol. 1° #44 (In Italia su Thor, Corno, #52/53).